Cantilena della creazione
Quand’ero piccolino
la mia nonnina bella
narrava una storiella
che adesso vi dirò.
Statemi a sentir,
che vi potrà istruir
e anche divertir.
Il buon Dio che avea creato
gli uccelletti, il mare, il prato,
piantò l’albero del pomo
poi disse: "ora fò l’uomo!"
A un gran tino s’appressò
e a che fare l’uomo incominciò.
Prese la lingua d’un pappagallo
con l’alterigia d’un grosso gallo,
prese al leone la prepotenza
ed al somaro tutta la scienza,
prese le corna d’un grosso bue
e poi gli mise per mira le sue,
ci buttò dentro densoveleno
e pose il becco d’un grosso merlo;
la voce e i modi li prese all’orco
e le altre cose le prese al porco.
Mesta, mesta; gira, gira,
finchè l’uomo fuori uscì.
Disse Adamo: "E’ una cuccagna!
Ma però senza compagna,
io mi annoio mortalmente…"
E il buon Dio immatinente
al mastello si accostò
e a far la donna incominciò.
Una civetta gettò nel tino
e di una volpe il cervello fino,
chiese la lingua d’un gran serpente
quindi di un’oca pigliò la mente;
la vanità la prese al pavone,
mise di cipria uno scatolone.
chiese le lacrime ai coccodrilli,
vi gettò dentro parecchi grilli;
vi buttò un pezzo di ceralacca,
vi mise infine un pezzo di vacca.
Mesta, mesta; gira, gira,
per tre notti e per tre dì:
mesta, mesta; gira , gira,
e la donna fuori uscì.
Con il frutto proibito
si levaron l’appetito.
"Perchè",Dio disse inquieto,
"trasgrediste il mio divieto?"
Presso il tino ritornò,
e a punirli si apprestò.
Vi buttò dentro venti scorpioni e
e della tigre mise gli unghioni,
prese la bava di un cane arrabbiato,
denti di jena, pepe pestato,
fiele e veleno.sette purganti,
vipere, rospi, insetti scoccianti ;
quatanta chili di dinamite
dieci cartucce di balestite,
la barba e i baffi di dieci briganti,
vi mise infine i gas asfissianti.
Mesta ,mesta; gira, gira,
per tre notti e tre dì;
mesta , mesta; gira, gira,
e la suocera sortì,
e la suocera sortì….
meno quelle che son quì!
(Canto popolare Istriano)